Improvvisare
Molti dicono di annoiarsi perché ripetono sempre le stesse posizioni. Ecco dunque una ragione per improvvisare e introdurre nuovamente attenzione e in più un senso di scoperta a ciò che faccio e di percepirlo bene.
Per senso di scoperta intendo quell’atteggiamento che mi fa scoprire qualcosa che non avevo ancora visto. Questo senso di scoperta, essenziale nello yoga, non si manifesta se non proviamo a improvvisare invece di ripetere sempre la stessa pratica monotonamente.
Un’altra ragione per improvvisare può essere il miglioramento del nostro stato fisico. Per esempio, per una persona con una spalla molto più rigida dell’altra, può essere utile adattare qualche asana per ridurre la rigidità.
Un’altra ragione per improvvisare è l’efficienza, cioè la possibilità di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
Sono possibili molte variazioni, e non soltanto per persone che hanno problemi particolari, ma per dare a ciascuno la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo. Modificando una posizione ci si rende conto degli effetti diversi sulle differenti parti del corpo.
Spostare l’attenzione contribuisce a migliorare la qualità della nostra pratica di asana.
L’improvvisazione serve a introdurre elementi nuovi e interessanti nella pratica di asana.
Perciò non pensate che state vincendo o perdendo una gara se vi si chiede di eseguire un’asana con le gambe tese oppure con le gambe piegate.
Lo yoga è una danza, e la forma esteriore non conta, ciò che conta nel praticare un’asana è l’esperienza che si vive in quel momento.
Alcuni dovranno piegare le ginocchia, altri dovranno trattenere o no il respiro dopo l’inspirazione, altri ancora dovranno trattenere o no il respiro dopo l’espirazione. Queste varianti sono necessarie per rispettare la realtà di ciascuno.
Non bisogna sperimentare a casaccio. Entro certi limiti la sperimentazione libera può servire a comprendere il concetto stesso di improvvisazione. Generalmente però l’improvvisazione deve avere uno scopo. Quando facciamo una posizione, e la troviamo monotona, dovremmo improvvisare.
Possiamo cominciare a improvvisare soltanto dopo che abbiamo capito bene le differenti posizioni.
Desikachar, Yoga e religiosità ed. Mediterranee