Prana nei testi
della tradizione hatayoga exhibit2

Il concetto di prana nella tradizione testuale varia anche se mantiene un significato di fondo principale. Prana ha a che fare con tutti i processi che regolano e animano la vita stessa. Prana è la vita.


Prana, uno dei cinque vayu

Testo: Goraksasataka 
Una delle cinque funzioni respiratorie, vayu. Funzioni riflesse.

G 33. I respiri sono: Prana (aria della respirazione), Apana (aria del retto), Samana (aria dello stomaco), Udana (aria della gola), Vyana (aria che circola

attraverso il corpo), Naga (aria di eruttazione), Kurma (aria del battito di ciglia), Krkara (aria dello starnuto), Devadatta (aria dello sbadiglio) e Dhananjaya.

G 34. Prana si trova sempre nel petto (cuore), Apana nella regione del retto, Samana nella regione dell'ombelico; Udana al centro della gola.

G 35. Il Vyana pervade il corpo intero. I cinque soffi che iniziano con il Prana sono detti essere le principali, gli altri cinque sono naga…


Prana

Testo: Goraksasataka

32. Ida, Pingala e Susumna si connettono attraverso il movimento del Prana. Sono esse a trasportare ovunque il Prana. Le loro divinità tutelari sono la Luna, il Sole e il Fuoco.

51. Come si apre una porta con una chiave, così lo Yogi può attraversare la porta della liberazione per mezzo della Kundalini.

52. Le mani serrate, assunta la posizione del loto, premuto il mento sul petto, e visualizzando la Kundalini, si deve espellere di nuovo e di nuovo il respiro (apāna), dopo l'inspirazione, finché si raggiunge con l'espirazione la conoscenza ineguagliabile detta il risveglio della Sakti.

95. Quando tutto il gruppo delle Nadi, con le loro secrezioni, è purificato, allora veramente lo Yogi diventa capace di trattenere il Prana.

96. Assumendo la posizione del loto, lo Yogi deve inspirare il Prana attraverso la narice sinistra, poi, dopo averlo trattenuto il più a lungo possibile, espiri attraverso la narice destra.

100. Con la pulizia delle Nadi, il Prana è trattenuto a volontà, il fuoco digestivo è acceso, il suono interno diventa udibile, e si diventa liberi da tutti i mali.


Testo: Hata pradipika

II/ 4 Quando le Nâdî sono piene di impurità, il Prâna non passa dal sentiero di mezzo. Come si può allora avere Unmanî-bhava, ed avere successo nella pratica?

II/ 5. Quando tutte le Nâdî impure sono state purificate, solo allora lo Yogi è capace di regolare completamente il Prâna.

II/ 42 Quando il Prâna si muove liberamente lungo Sushumnâ, la mente raggiunge l'equilibrio. E' chiamata Manonmanî questa condizione di equilibrio della mente.

II/ 46 Quando il Prâna si muove liberamente lungo Sushumnâ, la mente raggiunge l'equilibrio. E' chiamata Manonmanî questa condizione di equilibrio della mente.

III/22 Quando il Manas è tranquillo, il Prâna è riassorbito: Quando il Prâna è riassorbito, il Manas è tranquillo.

III/ 12 Quando il Prâna si muove liberamente lungo Sushumnâ, la mente raggiunge l'equilibrio. E' chiamata Manonmanî questa condizione di equilibrio della mente.

V/ 23. Ovunque si senta un fastidio dovuto ad una malattia, in quel luogo si deve far penetrare, diffondere e trattenere il Prâna.


Testo: Siva samhita

Cap. III

1. Nel cuore c'è un brillante fiore di loto con dodici petali, adornato con brillanti lettere. Ha le lettere da K a TH, le dodici bellissime lettere.

2. Là vive il Prâna, ornato con vari desideri, accompagnato dai suoi passati lavori, che non ha inizio ed è unito al principio dell'ego (ahamkâra).

3. Dalle differenti modificazioni del Prâna esso riceve diversi nomi; i quali non possono essere tutti specificati qui.

7. Il sedile di Prâna è il cuore; di Apâna è l'ano; di Samâna è la regione intorno all'ombelico; di Udâna è la gola; mentre Vyâna si sposta lungo tutto il corpo.


Prana nella tradizione del Samkhya e dello Yoga sutra

 Cinque vayu 

Testo: Samkhya

Isvarakrsna afferma che i cinque vayu sono samanyakaranavrittis,sono le funzioni combinate di tutti e 13 karanas (karika 29).
Le funzioni dei tre (tattva interni, vale a dire buddhi, ahaṃkara e manas) sono rappresentate dalle rispettive caratteristiche, che sono peculiari di ciascuno di essi. La funzione comune è quella dei cinque soffi vitali, a cominciare da quello ascendente (prāña).

29. Svālakṣaṇyā vṛttis, trayasya saishā bhavaty asāmānyā sāmānyakariaṇavṛttiḥ, prāṇādyā vāyavaḥ pañca.


Testo: Yoga sutra 

Controllo del prana.
I/34 [si può ottenere uno stato di citta prasadana anche] Attraverso l'espirazione e la ritenzione del respiro.


Prana nello Yoga Vashista

Testo: Yoga Vashista

La storia di Suraghu

 La Coscienza soltanto è il Cuore di tutti gli essere non il pezzo di carne che le persone chiamano cuore! Perciò, se la mente, liberata da ogni condizionamento è raccolta nella Pura Coscienza, il movimento del prana è controllato.
In questo corpo, quell’energia che circola nei canali energetici (nadi) è conosciuta come prana. Secondo le sue diverse funzioni nel corpo, è conosciuta anche con i nomi di apana, udana, samana, ecc. Questo prana è indistinguibilmente unito alla mente.


In effetti, la Coscienza che tende verso il pensiero, a causa del movimento del prana, è conosciuta come mente. Il movimento del pensiero nella mente sorge dal movimento del prana e il movimentodel prana sorge a causa del movimento del pensiero nella Coscienza. Così essi formano un ciclo di mutua dipendenza, come le onde e i movimenti delle correnti nell’acqua. I saggi dichiarano che la mente è causata dal movimento del prana e perciò con il controllo del prana, la mente diventa quiescente.


Ci sono due semi per l’albero conosciuto come la mente che portano in sé innumerevoli nozioni ed idee: innanzitutto, il movimento del prana (la forza vitale) e secondariamente l’ostinata fantasticheria. Quando c’è il movimento del prana negli appropriati canali, allora c’è il movimento nella Coscienza e sorge la mente. Ancora, è soltanto il movimento del prana, quando è visto o percepito dalla mente, che è visto come questa apparizione del mondo, che è reale quanto il blu del cielo.La cessazione del movimento del prana è anche la cessazione dell’apparizione del mondo.


La storia di Bushunda

Quell’energia che così vibra nel loto del cuore è conosciuta come prana: mette in grado gli occhi di vedere, la pelle di sentire, la bocca di parlare, il cibo di essere digerito ed esegue tutte le funzioni nel corpo. Ha due ruoli differenti, uno al di sopra e uno al di sotto ed è allora conosciuta come prana ed apana, rispettivamente. Io sono devoto ad esse. Essendo devoto ad esse, vivo come nel sonno profondo, per sempre nella Coscienza omogenea. Colui che adora il prana e l’apana, in questo modo, non rinasce in questo mondo ed è liberato da ogni schiavitù.


Bhusunda continuò: Il prana è costantemente in moto all’interno ed all’esterno del corpo: il prana è quell’energia vitale che è stabilita nella parte superiore. L’apana è similmente e costantemente in modo all’interno ed all’esterno del corpo, ma dimora nella parte inferiore.
Ti prego, ascolta la pratica del controllo di questa forza vitale. Il movimento dell’aria vitale o prana verso l’esterno, a dodici dita dal proprio corpo (all’altezza della fronte o del naso) è il rechaka (espirazione). Lo stato in cui l’apana rimane nel dwadasanta (in quello spazio) è il kumbhaka (sospensione del respiro) esterno. Quando il movimento del prana verso l’esterno è cessato e fino a che l’apana non sorge è il kumbhaka esterno. 

Bhusunda continuò: Quando le impurità del proprio cuore e della propria mente sono state distrutte, essendo così dediti al prana ed all’apana, si è liberati dall’illusione, si consegue il risveglio interno e si riposa nel proprio Sé anche quando si compie ciò che si deve compiere. Signore, il prana sorge nel loto del cuore e termina ad una distanza di dodici dita al di fuori del corpo. L’apana sorge nel dvadasanta (a dodici dita dal corpo) e termina nel loto del cuore. Così l’apana sorge dove il prana termina. Il prana è come una fiamma diretta verso l’alto e all’esterno; l’apana è come l’acqua e va verso il basso in direzione del loto del cuore. Se uno è in grado di raggiungere quello spazio dove l’apana si unisce con il prana, non si angoscia né rinasce più.


Contemplo quella Coscienza Infinita che è la Presenza che dimora all’interno del prana, ma che non è né il prana né diversa dal prana.
Contemplo quella Coscienza Infinita che è la Presenza dimorante all’interno nell’apana, ma che non è né l’apana né diversa dall’apana.
Quello che È dopo che il prana e l’apana hanno cessato di essere e che è nel mezzo tra il prana e l’apana - contemplo quella Coscienza Infinita.
Contemplo quella Coscienza che è il Prana del prana, che è la Vita della vita, che sola è responsabile per la preservazione del corpo; che è la Mente della mente, l’Intelligenza dell’intelletto, la Realtà nel senso dell’ego.


Saluto quella Coscienza in cui tutte le cose dimorano, da cui esse emergono, che è Tutto e ovunque e che è Tutto in tutto ed eterna; che è il Purificante fra tutti e la cui visione è la più meritevole.
Saluto quella Coscienza in cui il prana cessa di muoversi, ma l’apana ancora non sorge e dimora nello spazio di fronte al naso.


Saluto la Coscienza che è la sorgente sia del prana che dell’apana, che è l’energia sia nel prana che nell’apana e che mette i sensi in grado di funzionare.
Saluto quella Coscienza che è in effetti l’essenza dei kumbaka interno ed esterno, che è la sola Meta della contemplazione del prana, che mette in grado il prana di funzionare e che è la causa di ogni causa. Prendo rifugio in quell’Essere Supremo.





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